2011-01-01

Le safeword

(Nota Bene : Questo articolo fa parte di una serie di Note di BDSM in pratica )


Le safeword sono delle parole in codice stabilite in anticipo che servono a comunicare velocemente e senza equivoci un momento critico durante l’azione BDSM.


Il motivo per cui si usa una safeword è questo: durante una qualsiasi pratica BDSM, la sottomessa (o il sottomesso) può pronunciare la safeword concordata precedentemente ed il domante deve interrompere subito qualsiasi azione stesse facendo.


Normalmente quando la safeword viene usata c’è una brusca interruzione del momento di gioco (o scena BDSM) e chi stava subendo viene liberato da ogni costrizione ed eventualmente confortata/o (oppure soccorso/a, a seconda della situazione).


Non bisogna mai considerare questa interruzione come una mancanza da parte della sottomessa (o del sottomesso), ne si deve mai rinfacciare a posteriori ad una sottomessa (o ad un sottomesso) il fatto di averla usata. E’ sempre il domante che decide se dare una safeword ad una sottomessa/o una safeword ma se sceglie di farlo è suo dovere rispettare chiunque la usi.


Le safeword possono essere un utile strumento per la pratica del BDSM e sono particolarmente utili nelle fasi iniziali di un rapporto oppure quando non si conoscono ancora bene i partner con cui si agisce. Possono essere usate in privato o in un evento pubblico (ad una festa) quando è possibile incontrare nuove persone interessate al gioco BDSM.


Alcune persone preferiscono stabilire due safeword con peso diverso: una di queste significa “adesso c’è un vero problema, smette tutto immediatamente” mentre l’altra non comporta l’interruzione dell’azione BDSM ma significa solo “rallenta quello che stai facendo adesso, per me è troppo intenso”.


Le safeword scelte dovrebbero essere parole semplici ma che è improbabile dover dire durante l’azione BDSM, una scelta classica sono nomi di colori ed in particolare “Rosso” viene spesso usato per interrompere, mentre “giallo” può essere usato per rallentare. Dato che queste due safeword sono molto conosciute, sono spesso usate come default durante eventi pubblici come feste o simili, proprio perché sono facilmente riconoscibili da molte persone anche nel caso in cui non ci sia stata la possibilità di stabilire e comunicare quali sono le safeword in uso. Bisogna aggiungere che, partecipando a feste BDSM, è importante informarsi su quali sono le “regole della casa” riguardo alle safeword ed alla sicurezza di gioco in generale e chiedere anche se per caso esiste una persona con la responsabilità di sorvegliare e controllare la sicurezza fisica durante il gioco BDSM di tutte le persone.  


Dato che è possibile che chi subisce l’azione sia imbavagliato o per qualche altro motivo non riesca a parlare chiaramente è anche possibile usare un segnale non verbale come safeword. E’ meglio concordare un gesto particolare fatto dalla sottomessa (o dal sottomesso) che funzioni come una safeword pronunciata.  Esempi di gesti che possono funzionare come safeword sono: schioccare le dita, chiudere ed aprire il pungo per tre volte, fare tre “grugniti” (nel caso la persona sia imbavagliata) o lasciare cadere per terra un piccolo oggetto (una moneta o simili) tenuto nel palmo della mano. Ovviamente questo oggetto deve essere messo nella mano della sottomessa (o del sottomesso) dal dominante esattamente per questo scopo.


Questi safeword non verbali sono importanti anche perché durante l’azione BDSM una sottomessa (o un sottomesso) può scivolare in uno stato di leggera alterazione della coscienza che viene detto subspace. Questo termine è quasi intraducibile in italiano ma si riferisce ad uno stato mentale desiderato e normalmente molto piacevole in cui una sottomessa o un sottomesso più scivolare come reazione alle attenzioni di un dom. Quando una persona si sente in questo modo spesso smette del tutto di parlare e diventa quasi totalmente non verbale perché è concentrato solo sulle sue sensazioni fisiche ed interiori. In questi casi l’uso di safeword non verbali come quelle accennate prima diventa quasi un obbligo.  


La cosa importante è decide (o comunicare) le safeword verbali e/o non verbali prima della azione BDSM, concordandola con tutti i partecipati, in modo che tutti sappiano con chiarezza se verranno usate safeword e quali verranno usate.


Nel caso in cui l’azione BDSM sia in un luogo e momento pubblico (ad esempio ad una festa) è anche possibile che gli spettatori della scena usino la safeword per interrompere l’azione, nel caso in cui si accorgano di un problema di sicurezza o ritengano che l’azione stia andando fuori controllo. Il fatto che una persona che sta solo guardando si prenda la resposabilità di interrompere l’azione BDSM di altre persone è sempre un punto critico, dato che uno spettatore casuale (che non conosce bene le persone che stanno giocando) non può sapere con certezza se i limiti di sicurezza sono stati superati oppure no. E’ necessario anche considerare che, dato che stiamo parlando un un gioco pubblico e non di una situazione privata tra il solo/a dom e sub, tutte le persone presenti sono comunque coinvolte ed è giusto che anche un semplice spettatore possa interrompere l’azione, se a suo giudizio i limiti sono stati superati.


E’ importante sempre considerare che l’uso delle safeword è prima di tutto un aiuto ai dominati per riuscire sempre a comprendere meglio quale è lo stato emotivo e fisico della sottomessa (o del sottomesso). In una situazione ideale, durante l’azione BDSM, il dominate dovrebbe sempre concentrare la sua totale attenzione sul sub ed essere sempre in grado di capire in base a cosa osserva ed alla sua esperienza quale è lo stato del sub e quindi sapere in ogni momento se sta “giocando” entro i limiti di resistenza fisica e psicologica della sottomessa/o. Ottenere questo ottimo controllo della situazione BDSM richiede da parte del dominante sia una buona esperienza sia una concentrazione senza disattenzioni ne errori in ogni momentaneo. Dato che non è sempre possibile avere una buona esperienza e concentrazione perfetta, l’uso delle safeword può avere un senso sia per i dominanti alle prime armi che per quelli esperti.  


Inoltre è necessario aggiungere che l’uso delle safeword non è un obbligo assoluto e che alcune persone preferiscono il gioco BDSM senza questa regola perché sentono che la possibilità di interruzione da parte della sottomessa (o del sottomesso) tolga troppo al senso di sottomissone ed abbandono che essi cercano. Quello che alcune persone cercano dal BDSM è proprio di “forzare” a fare o di “essere forzati” a fare qualche cosa e da questo particolare punto di vista può essere in contrasto con il dare la possibilità a chi subisce di interrompere il gioco pronuciando una semplice parola. Dato che stiamo sempre parlando di azione BDSM consensuale, la sottomessa (o il sottomesso) ha comunque dato in qualche momento precedente il suo consenso ad affidarsi totalmente al dominante, al giudizio ed alla sua abilità. Il dominante ha sempre la responsabilità di quello che succede (con o senza safeword) ed ovviamente controllerà nel corso della sua azione anche lo stato del sub, momento per momento, giudicando se una certa azione in un certo momento sia accettabile oppure no. Nel caso in cui le safeword non vengano usate per questi motivi ed in questo modo viene usato il termine “consenso non consensuale” per indicare sia il fatto che apparentemente l’azione non è consensuale (viene cercata la “forzatura”) sia il fatto che in ogni caso un consenso all’azione BDSM è stato dato (e può sempre essere negato) e quindi non si tratta di violenza ma di BDSM.