SSC sta per Sicuro, Sano e Consensuale e deriva dall'inglese (dove sta per Safe, Sane and Consensual).
Queste tre caratteristiche, ossia Sicurezza, Sanità e Consensualità, sono alla base di ogni buona pratica BDSM.
Solo quando sono presenti tutte e tre queste caratteristiche si può parlare veramente di BDSM, mentre quando ne manca anche una sola si deve invece parlare di qualcosa di molto diverso.
Nella pratica del BDSM è necessario escludere ogni comportamento pericoloso o violento. Inoltre è necessario escludere ogni eventuale problema di insanità o instabilità mentale come anche le alterazioni dovute al consumo di droghe o alchol. Infine è necessario che tutte le pratiche siano accettate e volute sia da chi le compie che da chi le riceve.
Queste tre caratteristiche possono e devono anche essere usate per valutare i comportamenti di tutte le persone che praticano. Nel caso in cui si veda che una certa persona non tenga sufficientemente conto della Sicurezza in quello che fa o in quello che pretende gli sia fatto oppure non dimostri Sanità oppure ancora ignori la Consensualità, questa persona sta facendo qualcosa di realmente negativo per lei stessa e per tutte le persone coinvolte, sia che siano sottomessi/e che dominanti che semplici spettatori.
Per questi motivi, tutti i praticanti seri ed consapevoli del BDSM offrono esattamente queste caratteristiche a tutti i loro partner e nello stesso tempo richiedono esattamente queste caratteristiche da tutti i loro partner. E questo vale (o dovrebbe valere sempre) e senza eccezioni.
Non è un caso che l'SSC sia una delle prime cose che vengono spiegate a chi vuole iniziare a praticare e che la sigla venga citata cosi spesso.
Questa sigla ed i concetti che esprime sono in uso da diverso tempo nelle comunità BDSM internazionali. Essa rappresenta una la sorta di "filosofia" concreta con cui vengono affrontate le pratiche del BDSM moderno. Questa "filosofia" non è perfetta ma rappresenta un buon riferimento pratico.
E' necessario aggiungere che alcuni dei praticanti più evoluti ed esigenti hanno criticato il concetto di SSC. Qualche praticante del BDSM lo rifiuta del tutto, criticando l'approccio per diversi motivi. Queste critiche possono anche essere valide (almeno in determinati contesti e per alcune persone): in questo articolo non le discuterò ma mi riservo di commentale in futuro.
E' necessario aggiungere anche che qualche praticante del BDSM usa un'altra "filosofia" pratica che ha come sigla RACK (Risk Aware Consensual Kink). Quest'altra filosofia è decisamente più estrema come concezione (e come pratica) e potrebbe non essere adatta a tutti i praticanti. In particolare, secondo la mia opinione, è poco adatta a chi si affaccia per la prima volta in questo mondo. Per parlare della distinzione tra SSC e RACK e delle differenze tra di loro come prima cosa è necessario comprendere il senso che viene dato alla sigla SSC. Per quanti riguarda il RACK, mi riservo di dedicare in futuro un articolo proprio su questo tema.
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Cercherò di descrivere il senso che SSC esprime parlando di tutti e tre i termini che la compongo.
Sicuro - che non presenta alcun pericolo reale.
L'obbiettivo di chi pratica BDSM è di NON causare danni permanenti.
Ogni pratica fisica (ed ogni pratica psicologica) del BDSM deve essere misurata valutando quali conseguenze ha (o può avere) su chi la subisce. In generale, se si valuta che ci sia un rischio troppo elevato di una ferita permanente o di un danno psicologico serio, questa particolare pratica è da evitare oppure è da attuare in un modo che riesca a controllare efficacemente tutti i rischi e che li riduca di molto. Parlando di modi per ridurre e controllare il rischio, per fare un solo esempio tra quelli possibili, si può attuare una certa pratica "recitando una scena" come se si stesse interpretando un film, senza usare oggetti e situazioni realmente pericolosi ma solo "facendo finta" che la cosa stia succedendo.
Il principio della sicurezza nel BDSM si può descrivere in modo molto chiaro ma troppo generico. Quello che importa veramente è l' applicazione pratica di questo principio e l'applicazione pratica deve tenere conto di molti fattori.
Uno questi fattori è il modo in cui tutte le singole persone coinvolte valutano che cosa è un "danno permanente" e che cosa è un "pericolo reale". Ci sono moltissime azioni e/o pratiche che sono evidentemente estremamente pericolose ma per quanto riguarda diverse altre pratiche "intermedie" purtroppo non è possibile stabilire un metro di giudizio universale che valga in tutte le situazioni e contesti possibili. Non dimentichiamoci mai che chiunque decida di agire, di far subire a qualcun'altro una pratica BDSM, si deve sempre e comunque prendere tutta la resposabilità di quello che fa, e non esistono (ne possono esistere) giustificazioni del tipo "ma tanto quella era una cosa sicura"
Uno altro dei fattori da considerare è il modo in cui ogni singola persona coinvolta reagisce fisicamente (e psicologicamente ) alla singola pratica.
Per esempio, per un certa persona ricevere venti colpi di frusta non è oggettivamente un danno permanente, dato che per sua costituzione fisica le conseguenze fisiche (segni, lividi, pelle spaccata ecc) sono relativamente lievi e scompaiono in pochi giorni. Mentre per un altra persona ricevere due colpi di frusta sono oggettivamente un danno permanente, dato che per sua costituzione anche solo due colpi a lui/lei causano delle pesanti conseguenze fisiche che si trascinano per molte settimane. Inoltre non dimentichiamoci che la reazione ad una certa pratica dipende moltissimo dalla situazione fisica e psicologica della persona, dal partner che gliela impone, dal contesto in cui la subisce, dalla suo livello di esperienza e dal livello di coinvolgimento emotivo (es. se si sente "innamorao/a" oppure è estremamente "attratto"). Dato che non è possibile stabilire in assoluto quali pratiche sono assolutamente sicure e quali no, non è mai sbagliato procedere per gradi senza pretendere tutto e subito e non è mai sbagliato fermarsi e non insistere in una pratica che suscita reazioni troppo forti. Se si mantiene il controllo della situazione, è sempre possibile riproporre la cosa un altro giorno in un altra situazione, mentre se succede qualcosa di veramente spiacevole difficilmente sarà possibile ottenere nuovamente la fiducia di chi dovrebbe subire la pratica stessa.
Per fare un altro esempio delle diverse reazioni possibili, se si vuole usare una minaccia psicologica che colpisce una fobia (per esempio il terrore dei ragni) è necessario tenere conto della profondità della fobia nella singola persona. Per una certa persona la paura dei ragni può essere solo una profonda sensazione di fastidio o di schifo, mentre per un'altra la paura dei ragni è talmente profonda da scatenare immediatamente reazioni estreme ed incontrollate, che sono da evitare.
Altri due dei fattori da tenere presente sono l'abilità e giudizio di chi impone la pratica BDSM.
Chi vuole praticare il BDSM come dominante dovrebbe sempre come prima cosa imparare cosa comporta la pratica che desidera imporre. Sapere bene sia come agire sia come NON agire è fondamentale nella pratica del BDSM.
Chi domina deve anche sapere giudicare correttamente le situazioni senza farsi mai trascinare ne dall'arroganza ne dalla libidine. Un giudizio corretto di cosa sta succedendo, su cosa è possibile imporre e su cosa NON è decisamente il caso di pretendere è altrettanto fondamentale nella pratica del BDSM.
Sano - che è in buone condizioni di salute fisica e psichica.
Il termine sano della sigla SSC ha diversi significati.
Il primo è di non aggravare una carenza di "sanità" ossia non fare danno su "danno" fisico.
E' fondamentale tenere conto delle condizioni di salute di chi subisce ed anche di chi impone le pratiche. Se questo è evidente per le patologie e i problemi fisici più gravi, bisogna tenere conto che anche una semplice allergia al latex (si, esistono persone che sono allergiche) può avere conseguenze molto spiacevoli durante una scena. Anche solo avere il naso chiuso per un banale raffreddore ha le sue conseguenze, dato che la persona respira peggio di quello che farebbe normalmente. E' necessario spiegare bene le proprie condizioni di salute generali e del momento come è necessario informarsi di quelle del partner.
Il secondo è di non attuare pratiche che rovinino (o rischino di rovinare) permanentemente lo stato di salute fisica o psichica di chi le subisce.
Questo concetto si sovrappone a quello di Sicuro di cui ho discusso prima.
Il terzo significato è che qualunque persona che abbia seri problemi psichici (sanità mentale) quasi sicuramente non sta facendo BDSM ma sta solo dando corso al suo problema mentale. Anche se pochi trai i praticanti del BDSM hanno una competenza professionale per valutare una malattia mentale, è necessario per tutti prestare attenzione ai comportamenti delle persone con cui giochiamo da questo punto di vista.
Il quarto significato è che qualunque persona che sia alterata perché ha bevuto alchol (o perchè ha assunto droghe) quasi sicuramente non sta facendo BDSM e non è neppure in grado di farlo, almeno fino a che non ha smaltito totalmente la sbornia (o l'effetto della droga). Non è mai una buona idea mescolare il "gioco" BDSM con l'alcol, e non è un caso che spesso chi ha intenzione di "giocare" (sia come dominante che come sottomesso) non beva affatto.
Consensuale - azione approvata e permessa da tutte le persone coinvolte.
Si può parlare di BDSM solo quando è consensuale, ossi quando tutte le pratiche sono approvate e permesse da tutte le persone coinvolte, sia dai sottomessi che dai dominanti.
Il BDSM non è violenza e non è neppure abuso o vera sopraffazione. Il sottomesso o la sottomessa ha sempre l'ultima parola di veto ed è lui/lei che sceglie se accettare una pratica oppure no, inoltre può cambiare idea in qualsiasi momento (ossia decidere che una certa cosa non ha più la sua approvazione). Il consenso (o il non-consenso) non può essere presunto ne sottointeso ma deve essere espresso chiaramente e senza possibilità di confusione.
Ogni dominante ha il dovere di rispettare sempre il consenso (o la mancanza di consenso) di qualsiasi sottomesso. Il consenso non può e non deve essere estorto con ricatti di nessun tipo o genere. Il consenso deve essere liberamente offerto e deve sempre essere informato, ossia chi subisce deve sapere che cosa potrà succedere e cosa non succederà sicuramente.
Per mettere in pratica il consenso è necessario comunicare sinceramente e in modo chiaro cosa succederà (o meglio che cosa potra succedere) ed anche che cosa non potrà succedere mai, e questo deve avvenire prima di iniziare il "gioco" BDSM vero e proprio. E' molto importante parlare bene e senza fretta e prendersi il tempo necessario per comprendere le aspettative e i desideri del partner.
Di norma la sottomessa o il sottomessao ha sempre la possibilità di fermare l'azione del dominante nello stesso istante in cui avviene. Spesso questo viene fatto con l'uso di safeword, ossia parole concordate che se dette dal sub fanno fermare immediatamente il dom. (es. "rosso" = fermati immediatamente).
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L'SSC non è certo una formula magica che rende automaticamente un praticante del BDSM migliore di un altro. L'SSC è invece un metro di giudizio pratico ma imperfetto che deve servire come strumento per valutare situazioni e comportamenti, prima di tutto i propri comportamenti e poi quelli delgi altri. La sigla non dovrebbe essere usata come uno slogan dietro cui nascondersi (per poi agire in tutt'altro modo) e neanche dovrebbe essere usata solamente come "marketing" (leggi pubblicità) al BDSM verso chi al BDSM non è per nulla interessato o come "giustificazione" per che facciamo. L'SSC non solleva mai dalla responsabilità personale di ogni praticate, sia che domini sia che sia dominato. La responsabilità personale per quello che facciamo nel BDSM (o per quello che permettiamo di farci fare ) viene prima di ogni altra cosa e l'SSC si può vedere come un criterio pratico di esercitare la propria responsabilità.
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